sabato 10 marzo 2018

L'ESPRESSO FARNETICA ANCORA: "FIORE E DI STEFANO NON DEVONO ANDARE IN TV"


di Defend Italia

In un articolo farneticante, all'indomani del 4 marzo a campagna elettorale chiusa, l'Espresso Repubblica, dalle sue colonne on-line, tuona: «in questa campagna elettorale i salotti tv hanno spalancato le porte all'estrema destra. Eleganti e ripuliti, come se fosse una cosa normale. Ora, finalmente, possiamo darci un taglio» ed ancora: «"Ringraziamo Roberto Fiore della sua partecipazione", chiude con la consueta affabilità l’artista Vespa. E l’ospitata di un signore che... », l'Espresso va poi  giù pesante con delle vere e proprie diffamazioni contro il leader di Forza Nuova, accusato di fatti a lui estranei, come certificato dalle procure, che in quegli anni si occuparono di eversione nera, dove Roberto Fiore non solo risultò vittima di depistaggio, ma venne anche risarcito.

Imperterrito e senza timore di cadere nello squallido l''Espresso continua : «E con il loro lessico povero, e i sorrisi provati in camerino sono entrati in tutti gli studi, da La 7 a Rete 4 passando per tutte le reti Rai, in tutte le case, in tutti i luoghi e in tutti i laghi. Mesi di bonarie alzate di spalle, ad ascoltare le urla di signore eleganti con la saliva rinsecchita agli angoli della bocca in difesa della razza e alla necessità di libere armi in libero Stato. 

Lunghe serate tra Matrix e Piazza Pulita riempite dalla sintassi misera di CasaPound che spazzava via storia e memoria come la buccia di un lupino. Mentre Nina Moric, piena di stoffa d’oro e con tantissime labbra sbraitava a Quinta Colonna "Le colpe del fascismo? Ma chi non ne ha", il capo di Forza Nuova snocciolava su Rai Uno bizzarri ragionamenti secondo cui i giornali che hanno pubblicato "ben 12 pagine contro di me" sarebbero i veri colpevoli del clima di odio che l’Italia è costretta a respirare.»

É chiaro il tentativo da parte de L'Espresso di ammonire chi ha concesso in maniera seppur mutilata, un po' di dititto alla par condicio, dei movimenti nazionalisti. Che dire? che piaccia o no, ai signori del gruppo l'Espresso, dare spazio in campagna elettorale è un dovere non solo morale ma una norma di quella legge, a cui spesso si appellanno.